martedì 29 giugno 2010

i am trying to stay alive, but i am growing weary.

[sto cercando di rimanere in vita, ma sono sempre più stanco.]

and i'll beg: all i ever wanted was love.

[e supplicherò: tutto quello che volevo era amore.]

arriverò al punto di dover supplicare per ottenere un po' d'affetto?
forse sì.

heregoesnothin.

[quinonc'ènulla.]

i'll sit back and i'll watck the show; i'll lay awake and i'll watch the stars as they collide.
[Mi siederò in disparte e guarderò lo spettacolo; rimarrò sveglio e guarderò le stelle mentre si scontrano.]

rimarrò in un luogo buio e starò a guardare passivamente quel che succede. la gente riderà, parlerà, urlerà, litigherà, si abbraccerà, piangerà. io farò da spettatrice, guarderò e aspetterò; magari arriveranno anche per me quei momenti.

a world apart.

un mondo a parte, il mio.
un mondo personale, dove esisto solo io.
è come stare dentro un'ampolla.
sei solo, nessuno vuole entrare.

staccherò da tutto e da tutti, prima o poi.

non ho più voglia di parlare, non voglio più far sapere agli altri cosa mi succede. voglio stare da sola, scrivere, suonare, ascoltare musica, pensare, ma non di certo parlare. alla fine cosa ci ricavi? sono parole dette a persone che forse non ti ascoltano nemmeno. staccare, forse sarebbe meglio andare via, ma non si può.

una mano alla bocca dello stomaco e giù, fuori tutto.


vomita quello che hai dentro. vomita odio, perchè in fondo ne hai un po' anche tu.

sarà come un diario.

userò questo blog come diario segreto da condividere con qualcuno.
ho bisogno di un luogo dove poter
vomitare l'anima in pace.
un luogo dove nessuno sappia la mia identità, dove poter esprimermi apertamente.
qui ci sarà il
casino che ho in testa, insieme ai miei pensieri e forse anche a quello che mi è successo in giornata.
questo sarà il mio
secchio personale.
forse nessuno leggerà, ma non m'importa.
ho bisogno di esternare quello che ho dentro.
ho bisogno di vomitare.